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Musa. Museo degli strumenti musicali
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storia

Liutista - dipinto su tela donato all'Accademia dalla regina Margherita nel 1891

Il Museo di Strumenti Musicali dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia possiede una delle principali collezioni italiane di strumenti, i cui pezzi più pregiati sono ora visibili nella galleria espositiva. La collezione, insieme alle raccolte storiche e documentarie della bibliomediateca, è un naturale complemento alle attività dell'Accademia, è parte della sua storia, così come del suo presente di istituzione musicale e formativa.

Il museo fu istituito già nel 1895 dall'allora Regia Accademia. A quel tempo un nuovo e generale interesse per la musica antica e la riscoperta della sua prassi esecutiva spinsero altre importanti istituzioni didattiche europee, quali i conservatori di Parigi e Bruxelles, a dotarsi di una collezione che permettesse agli alunni e al pubblico di conoscere direttamente gli strumenti utilizzati in passato. Erano ancora poche, in effetti, le notizie e la consapevolezza di quali fossero gli strumenti adottati nei secoli addietro e di quanto diverse fossero le tecniche con le quali i brani erano eseguiti.

A Roma si dedicarono a questi studi, fra gli altri, alcuni accademici ceciliani come Oscar Chilesotti, Giuseppe Branzoli, e l'allora bibliotecario Adolf Berwin.
Assieme al presidente dell'Accademia, il conte di San Martino, tutti contribuirono, anche con la donazione di propri strumenti, alla costituzione del museo. A loro si deve l'organizzazione dei due "trattenimenti di musica antica" tenutisi l'8 e il 10 maggio 1889. Pochi giorni più tardi, il 24 maggio, Branzoli partecipò anche a un "concerto storico", promosso dalla Società Musicale Romana, che rappresenta una tappa fondamentale per la costituzione della collezione dell'Accademia.